Si celebra domani, giovedì 22 aprile, la Giornata della Terra, un evento divenuto nel tempo occasione per discussioni e a scopo educativo e che quest’anno avrà come tema “Restore Our Earth”.
Ripristiniamo la nostra terra, con questo motto le iniziative per l’Earth Day vogliono sottolineare la necessitò di preservare gli equilibri ambientali minacciati e di ripristinare la naturale bellezza di un ecosistema globale dal quale dipende tutta la vita sul pianeta.
Le imprese agricole e forestali sono parte attiva e fondamentale in questo percorso.
Più del 65% della superficie ligure è affidato alla loro gestione: una superficie agricola utilizzata in Italia di circa 12,8 milioni di ettari, il 42% della superficie nazionale, e una superficie forestale di quasi 11 milioni di ettari, ossia il 26% della superficie nazionale di cui il 65% è gestito da imprese forestali.
In Liguria sono 38mila gli ettari di superficie agricola in una regione che ha una superficie complessiva di poco più di 5mila chilometri quadrati.
E proprio in Liguria esiste la più alta densità boschiva d’Italia con oltre il 79% del territorio regionale coperto di boschi e foreste.
Un settore consapevole del ruolo centrale che assume l’impresa agricola sana, vitale e produttiva, nella mitigazione del cambiamento climatico attraverso le proprie produzioni, le proprie superfici e i propri residui.
Ed è altrettanto consapevole del costo dell’adattamento al cambiamento climatico che renderà sempre meno disponibili risorse naturali fondamentali quali l’acqua e la terra, in uno scenario di incremento della temperatura che comporterà una maggiore aridità dei suoli, cambi colturali importanti, attacchi di patogeni sempre più diffusi, fenomeni meteorologici più estremi.
In questo quadro, l’agricoltura ha chiaro qual è il suo impegno: da un lato proseguire un percorso già sviluppato negli ultimi decenni sulla sostenibilità con il supporto dell’innovazione tecnologica che ha già portato a ridurre l’utilizzo di fitofarmaci e di fertilizzanti di origine chimica, come anche di risorse naturali preziose come l’acqua.
Importanti anche i risultati del settore agricolo per quanto riguarda le emissioni in atmosfera.
Secondo l’ultimo rapporto ISPRA, infatti, dal 1990 al 2019 l’agricoltura ha ridotto le emissioni di ammoniaca di circa il 25%, quelle di gas serra del 17% mentre quelle di PM10 del 30%.
A proposito, Confagricoltura Liguria evidenzia: “Sono dati incoraggianti che rivelano l’importanza di proseguire su questa strada, insieme a tutta la filiera e al mondo scientifico.
L’agricoltura in questi anni si sta impegnando sul fronte delle tecnologie verdi, investendo sempre più nella bioeconomia con le energie rinnovabili, nella produzione di biomateriali e bioproduttori, migliorando le tecniche di gestione dei ruoli, nella gestione forestale sostenibile, nell’assorbimento di CO2, contribuendo concretamente alla prevenzione dal dissesto idrogeologico, alla tutela del paesaggio, al presidio delle aree rurali, e soprattutto a quelle interne del nostro Paese”.
Luca De Michelis, presidente di Confagricoltura Liguria ha poi aggiunto: “L’Agricoltura 4.0, a partire dalle più recenti innovazioni sul piano digitale e genetico, è il supporto concreto per rendere i sistemi agricoli sempre più sostenibili. E tale approccio da parte degli agricoltori, custodi dei territori, consolida la sostenibilità ambientale ed economica salvaguardando qualità e quantità delle produzioni e del cibo. La Giornata Mondiale della Terra è un’occasione importante per ricordarlo”.