Internazionale e locale: due parole perfette per una rima baciata. Tuttavia, nel settore alberghiero, queste non sembrano andare d’accordo. Difficile infatti per una catena di hotel avviare uno stretto legame con il territorio e fuggire a una certa standardizzazione nei servizi. Eppure, per non tutte le catene è così: l’AC Hotel di Genova si è mosso controcorrente legandosi saldamente al territorio ligure. Il merito è anche di chi, da quindici anni, dirige questo hotel 4 stelle con passione e amore verso la Liguria, Laura Gazzolo. È lei a raccontare a Basilico.it la storia e la mission dell’hotel di Corso Europa.
“L’albergo è nato nel 2002 in quella che era una struttura creata in occasione dell’Expo 1992 a Genova e mai terminata. Tale struttura è rimasta ferma per circa dieci anni prima di essere rilevata dalla compagnia spagnola AC Hotels, che all’epoca ha potuto così creare la sua seconda struttura in Italia. In questo momento sono dieci le strutture AC Hotels nel Bel Paese. Il brand AC Hotels nasce nel 1987 grazie ad Antonio Catalan, creatore originario di NH Hotels. Dopo aver venduto NH Hotel, Catalan ha appunto aperto la catena alberghiera spagnola AC Hotels“.
Oggi l’AC Hotel di Genova è gestito sapientemente da Laura Gazzolo: “Sono entrata nell’AC Hotel di Genova come commerciale. Sono arrivata qui dopo l’esperienza nell’albergo privato ben diverso dalla realtà di AC Hotel, ovvero La Locanda di Palazzo Cicala, un boutique hotel di fronte alla cattedrale di San Lorenzo a Genova. Svolgevo praticamente ogni mansione, come spesso accade negli alberghi più piccoli. Dopo l’approdo all’AC Hotel ho avuto la fortuna di essere confermata e ormai dirigo l’hotel da quindici anni: questo perché la compagnia AC Hotels ha sempre creduto molto al rapporto tra la struttura e il territorio. Ha dunque cercato di affidare le sue strutture a figure ben integrate nel territorio.
È questo a mio parere il vero punto di forza di AC Hotel Genova, un hotel che nasce come hotel business ma negli anni si è specializzato molto di più sotto il profilo turistico. Oggi i nostri clienti non sono solo clienti di passaggio: spesso si fermano da noi più notti per scoprire le bellezze della Liguria e portarsi a casa esperienze indimenticabili”.
Un valore quest’ultimo che Laura Gazzolo sostiene e mette in pratica nel suo lavoro. Lei che, essendo di Portofino, ha un legame indissolubile con la sua terra: “Quando si parla di una catena alberghiera, l’idea che ci si può fare è quella di un rapporto asettico tra struttura e territorio. Non è così nel caso dell’AC Hotel di Genova. Come direttore dell’hotel sono molto legata alla Liguria e ho deciso di legare il mio lavoro e la mia professionalità al territorio. Nonostante sia commercialmente una struttura internazionale, l’AC Hotel di Genova è molto attento alle esigenze della regione: cerchiamo sempre di dare tanto al territorio perché sappiamo che quest’ultimo a sua volta è in grado di restituirci molto. Per quanto mi riguarda, ho sempre puntato molto sul turismo, ritengo che sia un settore nel quale abbiamo ancora potenzialità dal punto di vista nazionale ma anche locale. Quando si parla di catene alberghiere quasi sempre ci si riferisce, erroneamente, a una certa standardizzazione di servizi. Io invece credo che per una destinazione come Genova poter contare su diversi brand internazionali sia un modo per far conoscere nel mondo il proprio territorio. Questo spesso non viene capito ed è un peccato: in realtà una catena di hotel può benissimo legarsi al suo territorio, raccontandolo ai suoi clienti e promuovendolo come merita“.
In quasi vent’anni al timone dell’AC Hotel di Genova, sono tante le soddisfazioni raccolte da Laura Gazzolo: “Ho capito presto che questo albergo potesse e dovesse avere una vocazione turistica. Ho quindi chiesto di fare alcune variazioni strutturali nell’hotel e la proprietà si è subito fidata di me. Sono stati fatti investimenti importanti e la soddisfazione più grande è stata capire che ciò che avevo previsto si è poi avverato. Abbiamo avuto un grande ritorno a livello di occupazione e risultati“.
L’estate 2021 all’AC Hotel di Genova è stata, come per molti hotel della Liguria, una luce improvvisa dopo il buio del lockdown: “Quest’estate è successo qualcosa di bellissimo. È come quando una persona sprofonda nel buio e all’improvviso vede una luce: una luce come tante altre, normale, ma bellissima proprio perché attesa per molto tempo. Durante l’estate 2021 abbiamo ricevuto una richiesta molto alta da parte dei clienti, ben più alta addirittura rispetto all’estate 2019. Questo ci ha dato enorme fiducia e una grande euforia. Ovvio, anche noi stiamo affrontando questa stagione con meno personale rispetto a prima, ma tutti noi ci stiamo sacrificando in un periodo di così forte ripresa“.
Il legame con il territorio all’AC Hotel di Genova si sente. Soprattutto nel gusto: “Anche nella ristorazione dell’hotel – spiega Laura Gazzolo – ho fatto scelte legate al territorio e alle materie prime locali: i clienti dell’AC Hotel Genova devono sì respirare un’atmosfera internazionale ma allo stesso tempo assaporare tante tipicità locali. Ho lavorato molto affinchè la cucina dell’AC Hotel rispecchiasse il territorio… sulla tavola ma anche nella propria cantina. Qualche esempio: il pesto utilizzato all’AC Hotel lo produciamo noi stessi con il basilico delle serre di Pra’, mentre i nostri formaggi derivano da un produttore locale. Le verdure, ovviamente, sono solo quelle di stagione. La stessa attenzione la mettiamo anche nei vini, in modo che i nostri clienti sappiano quello che bevono e possano conoscere le eccellenze enogastronomiche della Liguria“.
All’AC Hotel, dopo l’ottima stagione estiva 2021, è necessario pensare al domani. Su questo, Laura Gazzolo ha già in testa diversi progetti per il futuro: “Per fortuna abbiamo messo molti progetti in cantiere, nonostante fossimo stati fermi per diversi mesi. Faremo sicuramente una grande ristrutturazione dell’hotel, in modo da rendere la struttura sempre all’altezza delle aspettative dei clienti. In più il periodo del Covid ci ha fatto sperimentare soluzioni nuove e alternative, utilizzando spazi all’aperto finora poco sfruttati: vogliamo puntare su questi luoghi sviluppando spazi all’aperto per la ristorazione e per l’aperitivo“.