Questa domenica – 17 ottobre – andrà in scena, come ogni anno, la festa della pecora Brigasca a La Brigue, borgo francese medievale dell’alta Valle Roja. La più pittoresca e briosa delle feste della valle che ha il suo culmine nel momento in cui le greggi di pecore tornano dai pascoli estivi invadendo le strade con il loro folto manto, le suona dei campanacci e lamentosi belati.
Parente della pecora Frabosana, la pecora Brigasca è simbolo per eccellenza della vallata perché è tornata ad essere un elemento di sussistenza per molti pastori che, riuniti in un comitato, hanno saputo salvarla dall’estinzione a cui sembrava destinata fino a pochi anni fa.
Per la festa, appuntamento dalle ore 10 nel paese di La Brigue, con visite guidate, musiche tradizionali, spettacoli teatrali e iniziative per i bambini.
Pecora Brigasca: storia e caratteristiche
Questa razza ovina si distingue per il profilo montonino e le corna a spirale dei maschi, per gli arti robusti ed agili capaci di inerpicarsi sui lati scoscesi della valle. Un animale forte che è stato capace di dare da vivere per secoli alle genti locali, che a loro volta hanno sviluppato tutta una serie di saperi e tecniche tradizionali per la produzione di ricotta, bruss e della squisita toma che si ricavano dal latte.
Sono stati gli eventi politici del secondo Dopoguerra e in particolare la ridefinizione del confine italo francese del 1947 a decretare l’inizio della sua lenta scomparsa. Lo spostamento del confine italo-francese in molte zone della valle rese impossibile raggiungere i pascoli, rimasti aldilà della frontiera e nello stesso tempo il boom economico incoraggiò molte famiglie a spostarsi le città, abbandonando di fatto le attività di sostentamento che per secoli animavano la valle.
È recente la volontà di recuperare la pecora Brigasca e celebrare questo simbolo nell’annuale festa della transumanza è diventato un rituale autunnale a cui nessun abitante della valle, italiano o francese che sia, rinuncia. Specialmente quest’anno, dopo la forzata interruzione dovuta al Covid-19 e alla tremenda alluvione del 2 ottobre 2020 scorso che sfigurò la valle e causò la morte di molti capi di bestiame e di un eroico pastore che cercò di salvare il suo gregge. Una statua in sua memoria è stata installata qualche giorno fa a Tenda, il villaggio accanto a La Brigue.