La promozione della filiera corta per far conoscere l’olio ligure e i prodotti associati passa anche e soprattutto dagli eventi.
Così è arrivata “Dall’olivo alla tavola”, una tre giorni di eventi organizzata dalla Filiera degli Olivicoltori Liguri Associati coordinati da APOL, la cooperativa di olivicoltori presieduta da Massimo Solari, produttore e socio dirigente di Coldiretti.
L’iniziativa, annunciata nei giorni scorsi, ha visto il suo momenti imporrate sabato 4 dicembre dove, nel Frantoio Lucchi e Guastalli a Santo Stefano Magra, è stato presentato a istituzioni giornalisti e addetti del settore il progetto di filiera corta che ha portato all’aggregazione del prodotto delle aziende agricole del territorio e alla creazione di prodotti con il marchio “Öie”, destinata prevalentemente alla ristorazione e ai consumatori finali.
Un’esperienza che ha permesso ai partecipanti di conoscere da vicino la realtà degli impianti di trasformazione del frantoio, primo in Liguria a utilizzare la tecnologia green nella lavorazione delle olive senza la produzione di rifiuti oleari.
Durante la conferenza stampa le aziende agricole, i trasformatori protagonisti del progetto di filiera, e i tecnici del progetto hanno potuto raccontare l’importanza dell’olivicoltura, centrale nell’economia e nella cultura del territorio ma troppo spesso vittima di disinformazione e contraffazione.
Paolo Campocci e Sara Baccelli, rispettivamente Direttore Provinciale e Presidente Coldiretti La Spezia, hanno dichiarato: “Come Coldiretti siamo lieti di aver partecipato a questa giornata, è stata un’iniziativa di rilevante importanza per l’olivicoltura del levante ligure. Progetti di valorizzazione della filiera corta, come quello realizzato da APOL, permettono di creare collaborazione e sinergia con il nostro territorio e di valorizzare il patrimonio olivicolo ligure che può diventare centrale non solo nella ristorazione locale ma anche nell’ambito della conoscenza della tradizione e della cultura ligure da parte dei turisti.
E’ essenziale lavorare al recupero degli oliveti abbandonati per la salvaguardia del nostro delicato territorio e continuare a dare una corretta informazione sulle etichette nutrizionali che rischiano di affermarsi nell’Unione Europea; il cosiddetto Nutriscore è un sistema fuorviante, discriminatorio e incompleto che finisce per penalizzare alimenti sani e naturali, come il nostro olio, da sempre presenti sulle nostre tavole a vantaggio di prodotti artificiali di cui a volte non si conoscono neanche gli ingredienti”.