La pratica della Cerca e cavatura del tartufo è entrata nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco. Il comitato dell’organizzazione mondiale ha detto sì ufficialmente al riconoscimento della candidatura che vuole valorizzare una pratica rurale che è presente in numerosi territori italiani e, in Liguria, a Millesimo.
La candidatura, le cui pratiche erano state inoltrate otto anni fa grazie alla sinergia tra le associazioni dei tartufai e i ministeri della Cultura e dell’Agricoltura, era stata presentata nel marzo dello scorso anno. È la prima candidatura nazionale del patrimonio immateriale che rappresenta la biodiversità culturale come fattore chiave per l’identificazione di un elemento cin grado di unire fattori millenari.
In tutta Italia i tartufai sono circa 70mila, sparsi in 14 regioni d’Italia. Anche a Millesimo si festeggia il riconoscimento della Cerca e cavatura del tartufo. Il comune dell’entroterra savonese, infatti, è per la Liguria il principale territorio della tradizione del tartufo e ogni anno ospita la festa nazionale del tartufo viste le eccellenze del suo territorio.
Un territorio, quello di Millesimo e della Val Bormida, che si caratterizza per le particolari condizioni ambientali e climatiche che rendono il suo tartufo uno tra i più pregiati d’Italia.