Dopo quattro anni di silenzio, il 1 ottobre 2021 ha riaperto finalmente i battenti, in una veste completamente rinnovata, l’Hotel Astoria di Genova in Piazza Brignole (in fondo a via Serra). Genova ritrova così un tassello importante che è un pezzo di storia della città , costruito nel 1860 dalla famiglia dei marchesi Serra per venire incontro ai gusti della borghesia dell’epoca. L’hotel, chiuso inaspettatamente nell’autunno 2017, riparte da una nuova gestione: quella di Algilà srl, società con sede in Toscana che già gestisce un hotel di charme nell’isola di Ortigia a Siracusa.
A credere nel successo del nuovo Hotel Astoria e delle sue 4 stelle sono stati tre imprenditori, Giovanni Rimbotti di Firenze, Luciano Avanzini e Aldo Pigni di Milano, che hanno affidato il progetto di ristrutturazione a Giorgio Mor architetto e ingegnere e Manuel Giliberti, architetto sceneggiatore e regista. Ruggero Cà rpino, responsabile della struttura in Piazza Brignole, ci ha raccontato il nuovo corso dell’Hotel Astoria.
“L’Hotel Astoria, di proprietà di una società genovese, aveva chiuso nel 2017. Ultimamente però si è sentita la volontà e le necessità di riaprire e far rivivere questo gioiello della borghesia genovese. Il progetto per il nuovo Hotel Astoria di Genova ha ristrutturato totalmente l’hotel e le sue settanta camere, riammodernandolo innanzitutto dal punto di vista tecnico con il rifacimento di impianti e infissi. La ristrutturazione ha poi donato all’Astoria una nuova anima caratterizzata dall’essenziale modernità delle linee, restituendo respiro ed eleganza agli spazi ma conservando elementi architettonici d’impatto come l’antico ascensore e lo scalone liberty, e inserendo suggestivi dettagli vintage. Le settanta camere vanno dalla singola alla doppia classica alla doppia superior per arrivare all’executive alla suite e alla family suite. Ora il nuovo Hotel Astoria è davvero instagrammabile, come si dice di questi tempi. A breve apriremo anche il ristorante Belgrano all’interno dell’hotel”.
Da ottobre, il nuovo Astoria ha già potuto raccogliere molti pareri positivi da parte dei primi turisti e della clientela business: “Abbiamo avuto un’affluenza che è andata crescendo di settimana in settimana. Abbiamo iniziato con una clientela in prevalenza business, ma ora che la pandemia sembra aver mollato la presa stiamo avendo un riscontro sorprendente anche dalla clientela leisure. La città di Genova è da scoprire, non è solo l’Acquario ma è molto di più”.
E intanto Euroflora si sta avvicinando. Dal 23 aprile all’8 maggio il grande evento animerà Genova e la Liguria e all’Hotel Astoria fervono i preparativi: “Stiamo studiando un pacchetto dedicato agli ospiti Euroflora: ad un soggiorno per un minimo di notti applicheremo uno sconto particolare. Così come particolare è Euroflora, un evento mondiale in grado di arricchire non solo Genova ma anche l’intero Paese. Stiamo lavorando anche per inserire i transfer verso i Parchi di Nervi all’interno del pacchetto dedicato”.
Il processo di ristrutturazione a quattro mani dell’Hotel Astoria ha un’anima anche siciliana, oltre a quella genovese: “L’architetto Manuel Giliberti, originario di Caltagirone, aveva precedentemente curato il progetto di Algilà Siracusa e di un riad a Fes in Marocco e ha partecipato quindi al progetto di ristrutturazione della struttura a Genova insieme all’ingegnere Giorgio Mor. In qualche modo abbiamo voluto dare un tocco siciliano al nuovo hotel genovese“.
Aprire o riaprire un hotel è sempre una bella notizia, a maggior ragione dopo un periodo difficile dettato dal Coronavirus: “È una sfida in un certo senso. Una sfida che la proprietà , nella figura dell’amministratore delegato Aldo Pigni e dei soci Giovanni Rimbotti e Luciano Avanzini, ha voluto accettare. Questo perché hanno creduto fortemente nella città di Genova, che in controtendenza rispetto ad altre città ha visto il turismo raggiungere numeri importanti. Da tecnico del turismo posso assicurare che quando la clientela ha uno spiraglio di sicurezza nel viaggiare lo fa senza problemi. C’è voglia di turismo, bisogno di tornare a viaggiare, di tornare alla normalità “.