E’ una vera e propria tempesta perfetta quella che si sta abbattendo sull’agricoltura ligure con condizioni generali e locali che sembrano mettere in discussione la possibilità stessa di continuare le attività.
Il presidente di Cia Liguria Aldo Alberto, a proposito della situazione dell’agricoltura, spiega: “In pochi mesi si è annullato quel poco margine che alcuni settori produttivi stavano faticosamente realizzando, ora siamo a bilanci in rosso. Crescita esponenziale dei prezzi di energia, fertilizzanti, imballaggi, bottiglie e alimenti per gli animali che portano i costi di produzione a livelli ormai di assoluta insostenibilità”.
A finire nella bufera ci sono produzioni tipiche e importanti, che sono state per diverso tempo realizzate in serra e che ora vengono posticipate e sostituite con colture di minor pregio, ma che non necessitano di riscaldamento.
Inoltre, gli allevatori stanno riducendo le razioni alimentari agli animali per fronteggiare i costi dei mancini che in un anno sono cresciuti dell’80%.
Ancora, Alberto prosegue: “A questi costi diretti occorre aggiungere quelli indiretti. Stanno diventando problematici i trasporti, per costi e modalità di servizio visto che i mezzi non partono se non hanno il carico al 100%, rendendo più complessa l’organizzazione logistica; le tariffe sono quasi raddoppiate e come se non bastasse, una rete autostradale regionale che ogni giorno produce chilometri di code, una gestione vergognosa, i cui costi ricadono sugli utenti anziché sulla proprietà delle Autostrade”.
Il tutto in un quadro incerto reso ancor peggiore dalla drammatica situazione del conflitto Russo-Ucraina che si innesta su una situazione ancora incerta sul fronte Covid.
“L’agricoltura non riesce a ribaltare l’incremento dei costi di produzione sui prezzi di vendita. Un esempio? Il prezzo alla stalla del latte è lo stesso di un anno fa con costi cresciuti a dismisura che fanno sì che per ogni litro di latte l’allevatore riceva 39/41 centesimi a fronte di un costo di produzione accertato di 45 centesimi – rimarca il presidente di Cia Liguria – Una situazione che ritroviamo in quasi tutti i prodotti agricoli freschi. La situazione è insostenibile e va affrontata con tempestività, attraverso un sistema coordinato di interventi sia sul fronte del raffreddamento dei prezzi delle materie prime e dell’ energia, sia rimodulando su tutta la filiera, fino al consumatore finale, una redistribuzione equa dei maggiori oneri, tale da consentire la sopravvivenza di settori produttivi strategici per la nostra economia”.