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venerdì, 17, Gennaio, 2025
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A Genova apre Kebhouze: inaugurazione 11 maggio, ecco dove

Prima Milano, poi Roma. Adesso, anche a Genova. Mercoledì 11 maggio alle ore 12 apre Kebhouze, la catena di kebab di Gianluca Vacchi, imprenditore e influencer bolognese famoso sui social (anche) per i suoi balletti. La data di apertura era inizialmente prevista per marzo 2022, in un luogo che ultimamente ha fatto tanto parlare di sé: all’interno del centro commerciale del Mercato di Corso Sardegna, in zona San Fruttuoso.

Ma cosa è possibile gustare da Kebhouze a Genova? Il menu prevede tre diversi tipi di kebab. Il base, di pollo 100% italiano (e certificato Halal), ma anche una versione gourmet con Black Angus irlandese. Il terzo kebab è invece vegetale, a base di Planted (proteine dei piselli), capace di richiamare la consistenza e il sapore della carne. Sarà disponibile anche la versione burger oltre al pollo fritto in versione nuggets, chicken popcorn e vegan, patatine fritte e le immancabili onion rings.

Una delle caratteristiche di Kebhouze è l’attenzione all’ambiente. Il food packaging è completamente eco-friendly, comprese le acque naturali in tetrapack. La catena di Gianluca Vacchi ha optato per una valorizzazione delle aziende italiane, da cui viene fornita tutta la carne, e dei produttori locali, con cui ad esempio si è instaurata una collaborazione sulla produzione di due diverse birre artigianali presenti in store a marchio Kebhouze. Oltre al servizio in store o take away, Kebhouze è presente sulle piattaforme di delivery.

Il primo annuncio dell’apertura della catena di kebab a Genova era sulla sua pagina social. Kebhouze aveva scelto di parlare ai genovesi attraverso la musica, pubblicando un video in cui la mascotte Keb suona al pianoforte una cover di Via del Campo di Fabrizio De André: un omaggio a Genova e alla musica dell’amato cantautore genovese, giunto al termine della settimana del Festival di Sanremo 2022.

https://www.facebook.com/watch?v=3173928526177090

 

Curiosi di assaggiarlo? Intanto vi lasciamo questa videorecensione del critico mascherato Valerio Visintin, non particolarmente tenera.

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