A Busalla, nelle giornate di sabato 11 e domenica 12 giugno torna la Festa delle Rose 2022. La celebrazione, giunta ormai alla 20esima edizione, ha avuto un ruolo determinante nell’affermazione e nel consolidamento della coltivazione della Rosa da sciroppo della Valle Scrivia, che ha ottenuto il presidio Slow Food.
Un presidio da difendere e allo stesso tempo far conoscere: lo sciroppo artigianale, quello fatto davvero con l’infusione dei petali di rose (della varietà muscose e damascena, dai fiori doppi e con petali sfrangiati), acqua, zucchero e poco limone, è oggi una rarità. Il Presidio ha l’obiettivo di riunire chi ancora produce lo Sciroppo di Rose secondo la ricetta tradizionale genovese, con ingredienti naturali, utilizzando petali di rose coltivate lontano da fonti di inquinamento e in modo sostenibile.
Di questo e molto altro si parlerà alla Festa delle Rose 2022, che quest’anno presenta diverse novità: la festa di Busalla sarà il primo evento a coinvolgere la Piccola Velocità, area che il Comune ha recentemente acquisito dalle Ferrovie dello Stato per destinarla a spazio espositivo. Villa Borzino rappresenta poi l’altra new entry tra le location della Festa, che ruota attorno alla mostra mercato di rose da sciroppo, rose e fiori da giardino, piante officinali ed erbe aromatiche. Ma facciamoci raccontare di più da Fabrizio Fazzari, assessore al turismo e alla cultura del Comune di Busalla.
Assessore, cosa significa per Busalla tutelare e al contempo celebrare uno dei prodotti più importanti e preziosi del territorio della Valle Scrivia? Come lo avete fatto lungo questi vent’anni?
“Vent’anni fa, quando è nata questa festa, Busalla necessitava di un forte cambio di immagine. Parliamo della fine degli anni Novanta, anni piuttosto drammatici per la presenza della raffineria sul territorio. Come amministrazione avevamo bisogno di rilanciare l’immagine del paese. Abbiamo pensato a qualcosa che potesse ridare a Busalla un’immagine positiva. Ci capitò tra le mani questo splendido fiore, allora abbastanza unico e poco conosciuto: pensammo dunque di costruire, assieme ad alcuni produttori locali, un percorso di valorizzazione della Rosa. Da allora di strada ne è stata fatta: l’idea di accostare Busalla alla Rosa della Valle Scrivia – così abbiamo ribattezzato il fiore – oggi fa vivere circa venti aziende agricole, con una produzione che nel corso del tempo è passata da poche decine di bottiglie di sciroppo di rose a circa 10mila bottiglie. Dietro al mondo della rosa poi si nasconde anche la pulizia del territorio, l’installazione e l’allevamento di nuove piante di rose, cultura, formazione. E poi c’è tutto un mondo artigianale della cosmesi, che ha rintracciato in queste rose caratteristiche interessanti”.
Quali saranno le novità di questa edizione della Festa delle Rose?
“La festa 2022 si baserà sempre su un concetto molto semplice: valorizzare il prodotto legato alla trasformazione delle rose da sciroppo. Sono presenti un paio di mercati lungo Busalla: importante quello dei prodotti tipici, ma è anche presente il mercato florovivaistico e il mercato degli artigiani che operano sul territorio genovese. Quest’anno poi ci sono due novità importanti: la festa di Busalla sarà il primo evento a coinvolgere la Piccola Velocità, area che il Comune ha acquisito da qualche anno dalle Ferrovie dello Stato per destinarla a un ristorante dove si potranno degustare prodotti a base di rosa. Villa Borzino rappresenta poi l’altra new entry tra le location della Festa, che ruota attorno alla mostra mercato di rose da sciroppo, rose e fiori da giardino, piante officinali ed erbe aromatiche. Abbiamo poi uno spazio che ci è stato reso disponibile dal Parco dell’Antola, ovvero Antola Experience: all’interno di questo spazio creeremo alcuni eventi collaterali alla festa, presentazioni di libri e prodotti, degustazioni e molto altro”.
Quanto la Festa delle Rose ha fatto bene ai produttori a livello amatoriale e alle aziende consorziate in questi anni?
“Le aziende agricole del territorio sono cresciute con noi in questi vent’anni. Proprio con loro stiamo pensando di passare a uno step successivo: quello del riconoscimento della rosa come fiore biotopico della Valle Scrivia. Un po’ come succede con le vigne, andare quindi a studiare il particolare terroir che fa crescere queste rose per capire, attraverso gli studi, quanto queste siano uniche. Questa è un’operazione ardua, sicuramente hanno un’origine esotica. Molto probabilmente le rose arrivano con le crociate a Genova, vero è che nella nostra valle hanno trovato in quattrocento anni l’habitat ideale e hanno modificato la loro struttura per abituarsi al clima della valle. Se riuscissimo ad avere la tipizzazione di queste rose si potrebbe avviare un progetto di IGP per lo sciroppo di rose e avere territori vocati alla produzione di questi fiori. Il Comune di Busalla sta poi portando avanti in questi anni un centro didattico all’interno della scuola per raccontare ai ragazzini che cosa siano le nostre rose. E chissà che proprio loro non diventino i produttori del futuro”.