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lunedì, 10, Febbraio, 2025
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Orti di San Giorgio: la fattoria urbana nel centro di La Spezia

Gli orti di San Giorgio sono una associazione spezzina di Orticultura, con oltre 100 soci, nata nel 2011 con lo scopo di dare nuova vita ad una vasta area verde abbandonata ed incolta, tra via XX Settembre e via XXVII Marzo, nella zona collinare del centro storico medievale cittadino, detta colle del Poggio, ai piedi dell’imponente castello San Giorgio, antica fortificazione genovese voluta da Nicolò Fieschi e risalente al XIV secolo.

In questa vasta area di circa 5.000 metri quadri – nota anche come “Parco delle Clarisse”, dall’omonimo monastero, ora totalmente in rovina, risalente al 1593 , e riconvertito nel 1798 in scuola pubblica dai Francesi – si trovavano le antiche serre dei vivai Comunali. Con la loro chiusura, intorno agli anni ’70, cominciò un inarrestabile degrado, al quale si decise di porre fine nel 2013, con importanti lavori di restauro effettuati dal Comune con capitali pubblici e privati.

La piccola casa neogotica, sul limitare degli Orti, utilizzata dai giardinieri comunali, fu comperata da Francesco Bellacosa, che ebbe l’idea, coadiuvato da numerose associazioni no profit, tra le quali “Slow Food La Spezia Golfo dei Poeti”, di proporre un “Community garden”, curato dai cittadini con la condivisione e la cooperazione.
Un’idea vincente, che convinse la pubblica amministrazione a concedere l’area in concessione per nove anni agli Orti di San Giorgio nel 2015.

Orti di San Giorgio: come sono oggi

Le mura di cinta del castello, dalle caratteristiche merlature ghibelline, dividono il parco in due settori. Una parte degli orti è destinata a parco pubblico: un piccolo bar-ristoro, con i tavolini all’aperto immersi nella macchia mediterranea, si alterna ad un piccolo frutteto ed un oliveto.

Un’altra zona degli orti, riservata ad i soci, e visitabile su appuntamento, è composta da tre grandi piane digradanti, nelle quali sono stati organizzati gli orti urbani, gli orti scolastici, curati da “Slow Food la Spezia Golfo dei Poeti” e un aranceto, realizzato nel 2019/2020 con una pubblica sottoscrizione di crowfunding, che ha permesso l’acquisto di 30 alberi di arance Pernambucco, agrume importato dallo stato di Pernambuco, in Brasile, nel XVIII secolo da un marinaio ligure su un veliero carico di legname, destinato alle costruzioni navali e, da allora, coltivato in tutta la Liguria ed alla Spezia.

Nella piana degli orti urbani, sono allineati una quarantina di cassoni in legno, di 2 mq dove i soci ortolani possono provare a dedicarsi, con zappetta e rastrello, all’agricoltura biologica, seguiti da una socia agronoma, che, una volta al mese, tiene lezioni di orticoltura urbana. L’attività degli Orti di San Giorgio è inesauribile: dalla produzione di zafferano, a quella di olio Evo, alla trasformazione delle arance amare raccolte nelle strade spezzine con l’aiuto di ragazzi autistici, in vasetti di marmellata (la “Sprugolosa”, dal nome del torrente cittadino), da donare ad enti benefici.

Sul canale YouTube sono disponibili due documentari sugli Orti, realizzati dalla RAI Linea Verde e GEO. L’associazione, che reca come motto “ L’orto, come presidio delle idee da diffondere e coltivare in città”, ha realizzato nei suoi spazi, nel corso degli anni, numerosi concerti, presentazioni di libri, piccoli spettacoli. Orti di San Giorgio ha una seguitissima pagina Facebook ed è presente su Instagram.

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