Caldo desertico in arrivo già ad inizio dell’estate e prime grigliate di stagione?
Cosa bere quando la brace non è ancora pronta e non si ha voglia di birrette?
Abbiamo la risposta: un buon Metodo ancestrale.
Di cosa si tratta? Il Metodo Ancestrale è con molta probabilità la più antica delle tecniche ad oggi in uso per la spumantizzazione. Non vuole essere un Metodo Charmat (quello del prosecco per intenderci) né un Metodo Classico. La sua storia risale a tempi antichi, testimonianze raccontano che ebbe la sua origine per la prima volta in Francia nella produzione della Aoc Blanquette de Limoux.
La nostra memoria vuole invece ricondurlo alla bollicina dei nostri nonni, spesso prodotta lasciando rifermentare naturalmente in bottiglia il vino, grazie al residuo zuccherino rimasto dopo il processo di vinificazione.
In Italia abbiamo realtà come l’Emilia-Romagna e il Veneto che da anni producono per tradizione vini con Metodo Ancestrale mentre produttori di altre regioni da qualche anno si avvicinano a questa tecnica.
In Liguria non siamo da meno. Ecco tre proposte per soddisfare la nostra sete, ognuna con la sua particolarità.
[Disclaimer: dal momento che questa tecnica non prevede la sboccatura i vini si presentano torbidi. Non è un difetto ma una caratteristica dovuta alla maggiore presenza di lieviti che arricchiscono il vino di aromi e gusto.]
Visss – Vis Amoris
Pigato, protagonista delle tavole liguri in tante sue interpretazioni: metodo classico, bianco fermo persino passito. Non poteva mancare il Metodo Ancestrale che viene prodotto da Vis Amoris, cantina della provincia di Imperia. Qui i profumi sono nitidi di frutta, ricordano la mela e la pera, un vino succoso e molto molto godibile.
Zefiro – Cascina Praié
Ne avevamo già parlato raccontando la storia della cantina, ma con l’avvicinarsi della stagione estiva è impossibile non riproporla. La Lumassina è un vitigno autoctono della provincia di Savona che sempre più produttori stanno riscoprendo e valorizzando. In questa versione regina è la freschezza, grazie a un piacevole sentore di agrumi che si sprigiona già dopo il primo sorso.
Principe Jacopo – Possa
Spostandoci nell’estremo levante, tra le vigne più belle del mondo a Riomaggiore, Heydi Bonanini produce Il Principe Jacopo, un Metodo Ancestrale da uve bosco e albarola, dedicato a suo figlio. Qui la star è solo una, il mare, che si percepisce nel vino grazie alla sua sapidità e alla sua mineralità.