Nel weekend del 18 e 19 giugno si è svolta la seconda edizione (l’esordio nel 2019, poi la forzata interruzione per Covid) di Oliveti Aperti, l’evento nazionale realizzato dal Consorzio di tutela dell’Olio DOP Riviera Ligure, in collaborazione con la Fondazione Qualivita. Una iniziativa interessante e ben raccontata, volta alla vera conoscenza di un mondo che è ancora tutto da scoprire.
Come la prima edizione, anche questa si è svolta in tutta la Liguria olivicola, grazie alla partecipazione di tantissime aziende del Consorzio, le quali hanno aperto le loro porte e i loro uliveti alle persone interessate a conoscere meglio una produzione fondamentale nella storia e nel tessuto sociale della Liguria. L’olivicoltura è infatti una produzione storica importantissima, una pratica eroica vista la difficile conformazione del territorio, che è stata letteralmente capace di dare una connotazione fortissima alla storia, alla cultura e anche al paesaggio della Liguria.
Focus di questa edizione, è stato il legame tra olivicoltura e turismo, che si sta facendo sempre più forte ed intrecciato, anche alla luce del decreto sull’oleoturismo approvato a inizio 2022, che definisce le linee guida di questa nuova attività di promozione territoriale, nell’innovativa e sempre più incisiva ottica della DOP economy.
Oliveti aperti ha una finalità ben precisa, che va oltre la “semplice” promozione dell’olivicoltura e dell’olio ligure. Ed è quella di creare una vera e propria offerta turistica ed esperienziale strutturata legata alla filiera dell’olio DOP Riviera Ligure. Uno dei ruoli del Consorzio è proprio quello di guidare le aziende aderenti lungo questo percorso, per aiutare a migliorare e aumentare la conoscenza dell’olio ligure e delle sue caratteristiche, facendolo conoscere anche sul fronte turistico, oltre che ovviamente su quello gastronomico, certamente più noto.
Turismo dell’olio: cosa significa
Sono davvero tante le attività legate all’olio e alle olive che si possono svolgere. Le prime che vengono in mente sono ovviamente la raccolta e la frangitura delle olive, subito dopo la degustazione, ma la cultura dell’olivo non si limita a questo. L’uliveto è un luogo quasi magico, rigenerante, da vivere e assaporare anche in diversi momenti dell’anno. Per una passeggiata rilassante, oppure fare una seduta di yoga. Oppure da conoscere dal punto di vista storico, chiacchierando con chi quel terreno lo ha vissuto e tenuto da sempre. Lo si può vivere semplicemente stando in silenzio e godendo di un momento di relax all’ombra di un ulivo. Magari anche vista mare, sorseggiando un bicchiere di vino con focaccia e paté di olive. Tutto questo è Oliveti aperti.
La Liguria dell’olio ha tanto da raccontare di sé, e ogni luogo lungo tutta la regione ha le sue particolarità. Due aspetti fondamentali però uniscono tutti i produttori: il grande amore e la conseguente cura per il proprio territorio e la ricerca assoluta della qualità del prodotto. Oliveti Aperti ha il merito di contribuire a questo racconto promuovendo la collaborazione tra aziende in un’ottica plurale, per far conoscere questo mondo così affascinante con tutte le sue differenze come ciò che in realtà è, e dovrebbe essere percepito da tutti: un vero e proprio superorganismo.