61 anni di storia appena compiuti. 61 come, ironia della sorte, il suo anno di fondazione. L’azienda dolciaria La Sassellese ha deciso di festeggiare questo traguardo a modo suo, con l’inaugurazione a Sassello, in località Maddalena, di un nuovo stabilimento produttivo. Il taglio del nastro, avvenuto il 30 giugno 2022, ha sancito la nascita del terzo stabilimento da parte de La Sassellese, ormai un’istituzione del territorio quando si parla di dolcezze liguri: dai canestrellini agli amaretti morbidi.
Il nuovo sito, acquisito nel 2019, rappresenta un’eccellenza a livello regionale e nazionale: la struttura, nell’ultimo biennio, è stata infatti sottoposta a un riammodernamento sia sotto il profilo strutturale sia attraverso l’ideazione, progettazione e acquisto di una nuova linea produttiva multifunzione.
Cosa significa tutto questo per La Sassellese? Ce lo siamo fatti raccontare da Agata Gualco, consigliere delegato del gruppo ADR (Aziende Dolciarie Riunite).
Agata Gualco, quali sono le vostre prime sensazioni dopo l’inaugurazione del vostro terzo stabilimento produttivo?
Siamo davvero contenti. Il 30 giugno è stata una giornata speciale. Essere circondati da autorità, colleghi, clienti e fornitori mentre davamo il benvenuto al nuovo stabilimento è stato emozionante, anche per la fatica che tutto ciò ha comportato: tirare su uno stabilimento e fare una linea completamente nuova non è facile per un’azienda del territorio, soprattutto in questi periodi. Ora speriamo che questo nuovo sito ci porti ancora più lontano, per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.
Da quale esigenza nasce l’inaugurazione di un nuovo stabilimento produttivo?
Nasce dalla voglia di essere sempre al passo con i tempi, di aumentare le capacità produttive e creare nuovi prodotti. Senza mai distogliere lo sguardo dall’obiettivo di creare pasticcini artigianali tradizionali.
Parliamo allora di prodotti artigianali: quali sono le vostre migliori creazioni?
L’abc della dolcezza, senza dubbio: partendo dall’amaretto morbido di Sassello che ci contraddistingue e passando per il bacio di dama, prodotto dolciario della tradizione del Basso Piemonte con nocciole del Piemonte Igp e cioccolato fondente. E ovviamente i canestrelli. Anzi i canestrellini, una nostra creazione, la versione mini del classico canestrello che quindi si può mangiare in un sol boccone. Con il canestrellino dagli anni Settanta in poi abbiamo avuto un grande successo e un enorme sviluppo. Tanto che oggi il nostro canestrellino è distribuito in tutta Italia.
61 anni di attività sul territorio ligure sono tanti: come è cambiata La Sassellese negli anni? E come ha affrontato l’ultimo periodo caratterizzato dal Covid?
Ci siamo impegnati per stare al passo con i tempi, perché le esigenze del consumatore finale con il tempo aumentano sempre di più. Abbiamo posto un’attenzione in più nei confronti della filiera produttiva, dagli acquisti fino all’uscita del prodotto, una ricerca maniacale della qualità e delle materie prime. Abbiamo anche pensato a migliorare le macchine all’interno dei nostri stabilimenti, perché pur essendo un’azienda di prodotti tradizionali puntiamo molto sull’innovazione. Tradizionale sì, ma con metodi moderni.
Un nuovo stabilimento produttivo significa anche un ampliamento degli spazi di lavoro (fino a 7000 metri quadrati di produzione) e soprattutto l’impiego complessivo fino a 60 dipendenti durante la stagione. Aspetti questi da non sottovalutare.
Certamente. A questi aggiungerei anche l’attenzione per il territorio. Non dimentichiamo che la nostra azienda sorge a Sassello, un piccolo paesino dell’entroterra ligure. Con le gioie e dolori che comporta la nostra posizione: difficoltà logistiche è vero, ma anche disponibilità di risorse. Puntiamo molto anche sulla formazione del nostro personale e nel trasmettere loro un senso di appartenenza all’azienda, un senso di famiglia.