Crollano le richieste di credito da parte delle imprese.
Dopo una fase caratterizzata dall’emergenza sanitaria scatenata dal Covid-19, in cui le imprese si erano rivolte con insistenza agli istituti di credito per far fronte al calo di flussi di cassa, il consolidamento della ripresa economica ha fatto sì che questa pressione si alleggerisse con una richiesta di creduto minore del 38,5% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, ha spiegato: “Già alla fine del 2019 quasi la metà delle imprese italiane presentava situazioni di liquidità senza grandi margini di manovra, per cui uno shock tanto imprevisto quanto violento come quello causato dalla pandemia da Covid-19 aveva determinato un deciso incremento delle richieste di credito per far fronte alle esigenze finanziarie a breve termine. Così, per quattro trimestri consecutivi, i volumi di richieste di credito sono stati decisamente sostenuti. Solo a partire dal secondo trimestre 2021 si registra un’inversione di tendenza, grazie alle prospettive di ripresa economica. Al contempo è aumentato in modo significativo l’importo medio dei finanziamenti, a conferma d una crescente propensione delle imprese a frazionare meno le richieste, rivolgendosi primariamente agli istituti di riferimento con i quali intrattengono rapporti abituali“.
In Liguria la flessione delle richieste è stata più contenuta rispetto al dato nazionale, segnando una contrazione del 23%, per un importo medio di 70.938 euro. A livello delle province, la Liguria ha un andamento omogeneo, con una flessione delle richieste più marcata a Imperia e Savona che hanno fatto segnare rispettivamente un -36,9% e un -26,4%, seguite da La Spezia con un -25,6%. A Genova la contrazione è stata più contenuta, pari al -15,7%.
Ancora, Simone Capecchi aggiunge: “Il progressivo miglioramento dello scenario economico e le misure straordinarie varate dalle istituzioni hanno contribuito in modo decisivo a contenere i rischi del comparto. In particolare, un ruolo fondamentale è stato giocato dalla moratoria che ha consentito alle imprese in difficoltà di congelare il rimborso dei finanziamenti in essere. Relativamente al comparto business, la dinamica registrata da CRIF mette in evidenza come il 17.5% dei contratti di finanziamento alle aziende abbiano beneficiato della sospensione delle rate ma a oggi rimangono in essere solo il 50% del totale dei proventi attivati per le imprese“.