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lunedì, 9, Dicembre, 2024
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La Liguria a Cheese 2021: Marco Visciola del Marin racconta la sua cucina

La Liguria è pronta a dire “cheese” e comparire tra le foto della 13esima edizione di Cheese 2021, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo e alle forme del latte, organizzato da Città di Bra e Slow Food. L’appuntamento è dal 17 al 20 settembre 2021 a Bra. In più, quest’anno tornano gli Appuntamenti a Tavola, con i quali Slow Food ha sempre apparecchiato le tavole più diverse: con chef stellati, giovani promesse della ristorazione e cuochi ideatori di progetti pilota sul mondo del latte e del benessere animale.

E proprio in questa occasione la Liguria sarà protagonista per una sera. Quella del 20 settembre alle ore 20.00 al Ristorante Garden di Pollenzo, con l’Appuntamento a Tavola dal titolo Mare e Monti. Un titolo che è anche il nome di tanti ristoranti in Italia, se ci pensate. Ma è soprattutto il riassunto che meglio esprime l’essenza della cucina ligure, fatta di pesce e prodotti dell’entroterra. A raccontarli a Cheese 2021 sarà Marco Visciola, talentuoso chef del Marin di Eataly Genova. In pochi anni Marco ha conquistato il palato dei buongustai liguri e oggi è un punto fermo della cucina di qualità genovese e non solo. A lui il compito di raccontare la sua cucina attraverso piatti di mare con influenze dell’entroterra ligure. In abbinamento i vini della cantina Borgogno di Barolo.

Saranno gli animali il tema centrale di questa edizione: ogni forma di vita infatti interviene nel processo che ci restituisce formaggi che rispecchiano al meglio le caratteristiche di un territorio. Saperlo è un dovere, scoprirlo un piacere. Se guardiamo ai formaggi e pensiamo al mondo animale, non possiamo certo citare solo vacche, pecore o capre. Occorre andare oltre e chiederci quali sono gli elementi vivi, appartenenti al mondo animale, che influiscono nel processo che ci consente di avere il latte e di conseguenza il formaggio. Non soltanto i capi da latte, ma anche gli insetti impollinatori (a cui dobbiamo le fioriture) e i microrganismi che abitano il suolo: funghi, batteri e lieviti.

Non solo: senza animali, anche la montagna sarebbe diversa. Se le bestie non vagassero all’aperto libere di brucare l’erba il paesaggio sarebbe più incolto, meno vivibile, inospitale e inadatto alle attività umane, prima fra tutte l’agricoltura.

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