Il Ministero conferma la speculazione sul latte. Dalle analisi effettuate dall’Ismea, l’Ente vigilato dal Ministero delle Politiche Agricole arriva la conferma sulla speculazione in corso sul latte alimentare. Secondo quanto emerso, agli allevatori il prodotto viene pagato ben al di sotto dei costi medi di produzione che sono saliti a 46 centesimi al litro.
Il settore bovino risulta tra i più esposti all’incremento dei costi di produzione, innescati dalle tensioni dei prezzi delle materie prime, che solo a dicembre dello scorso anno sono cresciuti del 13% rispetto all’anno precedente.
Quello del latte, però, non è l’unico comparto a soffrire i rincari e continuano i monitorati di Coldiretti sugli altri settori. E proprio Coldiretti lancia l’allarme denunciando la sofferenza del settore floricolo, con le serre che rischiano di fermarsi a causa dei rincari energetici e delle materie prime; anche la pesca risulta in difficoltà a causa del prezzo eccessivo del carburante, con il risultato che le flotte rischiano di rimanere a terra.
A proposito, così commentano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, delegato confederale: “Bisogna trovare al più presto delle soluzioni per mettere fine a queste speculazioni. Le aziende italiane stanno soffrendo fortemente i rincari in un momento di delicata ripartenza post pandemia; e se da un lato i prezzi per le famiglie corrono, dall’altro i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione, con il balzo dei beni energetici che si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto. Chiediamo al più presto delle misure che mettano fine a queste speculazioni, al fine di salvare l’agroalimentare Made in Italy e difendere la nostra economia, il lavoro e il territorio”.