4.1 C
Genova
venerdì, 7, Febbraio, 2025
spot_img

Street food, sushi ligure e alta cucina a Genova: il progetto Ingenua

Ha cucinato nei ristoranti stellati in giro per il mondo. Il tipico accento genovese, però, non lo ha mai perso. E forse è anche per questo che ha scelto di tornare nella sua città natale… con una nuova idea in testa e un progetto da lanciare. Perchè l’amore per Genova, come un accento, ti segue ovunque vai. Così lo chef stellato Edoardo Ferrera ha fatto ritorno a Genova insieme a suo figlio Filippo per lanciare la sua nuova startup: Ingenua. Il progetto, nato dall’incontro tra lo chef genovese e il gestore di Palazzo Imperiale Raoul Bollani, racchiude al suo interno diverse iniziative con l’intento di rivoluzionare il settore del food and beverage genovese.

“Il progetto Ingenua – racconta Raoul Bollani – È un contenitore di esperienze gastronomiche, con un obiettivo ben preciso: innovare guardando sempre alla tradizione. Obiettivo che diventa necessità, all’indomani del Covid. Ecco allora che Ingenua amalgama insieme a innovazione gastronomica e tradizione anche una buona dose di stupore: una sensazione che negli ultimi mesi si è persa, per ovvie ragioni. Il progetto ha già visto l’apertura di due locali di street food a Genova, ma il bello arriverà in autunno con l’apertura di un ristorante di alta cucina a Palazzo Imperiale tra arte e creatività. E poi aperitivi in barca, show cooking e molto altro: il progetto Ingenua prevede sorprese per tutti i gusti”.

“Sono tornato con l’idea di portare una mia piccola grande e personale rivoluzione gastronomica – spiega Edoardo Ferrera – non mi interessava aprire un locale e basta, il mio obiettivo è quello di aprire una finestra su un mondo“. Lo chef stellato non è tornato a Genova da solo: accanto a lui c’è suo figlio Filippo, che a 23 anni ha già collezionato diverse esperienze in vari ristoranti stellati di Londra, Roma, Lugano e Miami: “Condividere la cucina con mio padre è un onore e un’emozione – racconta Filippo – Lavoro in cucina da quando ho 16 anni, è un mestiere di fatica e sacrificio ma anche di grande soddisfazione. Oggi il mio più grande desiderio è quello di tornare a Genova, dove sono nato, per esplorare la cucina dei miei ricordi di famiglia: è importante partire dalla tradizione per creare qualcosa di nuovo e unico“.

Filippo Ferrera e il suo nuovo angolo di street food. Foto di Fabio Liguori

Il primo atto del progetto Ingenua è stato l’apertura il 26 aprile di Baccicin – Acciughe & Pissa, in via di Scurreria 42r. Un’acciugheria, di fatto un angolo di street food, ma riveduto e arricchito con nuove formule di degustazione dell’acciuga, chiamato dai pescatori “pan du ma”: fritta (un classico), in un toast o in crostoni, in un hamburger o in un poldino, accompagnata da salsa verde o, perché no, anche da una salsa salmoriglio. Da provare l’AnchBurger: pane al nero di seppia, acciughe nostrane selezionate dai ragazzi di Creuza de Ma di Arenzano, fior di latte, melanzane e cheddar. Divertente poi l’idea dello Scupply: un supplì ripieno di scucuzzun – tipica pasta ligure rotonda usata nelle minestre – condito con pesto e formaggio San Stè. Chiude il viaggio nei sapori la Pissalandrea, “la tipica focaccia imperiese – ci racconta Filippo Ferrera, da sempre appassionato della storia della sua città – creata nel Trecento per l’ammiraglio Andrea Doria. La offriremo nella sua versione classica, con l’acciuga protagonista, ma anche in altre gustose varianti”.

AnchBurger, da un’idea di Edoardo Ferrera. Foto di Fabio Liguori
Frittura di acciughe all’ombra della Cattedrale. Foto di Fabio Liguori

Innovazione e sperimentazione trovano il loro punto massimo all’interno del secondo locale aperto da Ingenua. Dal genio di Edoardo Ferrera nasce così Sciûsci Zena, in via Tommaso Reggio 6r: a metà tra un angolo di street food e un sushi bar, il locale unisce l’esperienza del sushi alla tradizione genovese, inserendo all’interno dei classici bocconcini di riso giapponesi ingredienti tipici della cucina ligure, come la cima, il pesto, patate e fagiolini. “Proponiamo tre classici del sushi come uramaki, futomaki e futomaki fritti… ma in salsa genovese – spiega Filippo Ferrera – I futomaki fritti sono guarniti con i ripieni della nostra tradizione: cima, tomaxella, lattuga ripiena. Per uramaki e futomaki usiamo invece frittate, pesto fagiolini e prescinsêua, trippa, seppie e nervetti in insalatina”. E l’involucro del sushi, tradizionalmente costituito dall’alga? Filippo e suo padre hanno avuto un’idea anche per questo: “L’abbiamo sostituita con foglie vegetali di varie verdure, come soia o barbabietola”.

Genova incontra il Giappone da Sciusci Zena

Ma è con Palazzo Imperiale che Bollani e Ferrera alzeranno davvero l’asticella, passando dallo street food all’alta cucina: “In autunno 2021, nelle sale dello storico Palazzo Imperiale di Piazza Campetto – annuncia Bollani – nascerà PrivileGio – Spazio Edo Ferrera, un ristorante dedicato all’alta cucina e all’arte della sperimentazione e dell’interpretazione delle emozioni. Lo spazio è ispirato al nome dal nobile poeta genovese del Rinascimento Gio Vincenzo Imperiale, che ha trasformato il Palazzo in rollo di classe superiore per poter ospitare papi e regnanti. Lo chef Edoardo Ferrera ha scelto proprio questo spazio per dare vita ad un luogo dove arte, cultura e cucina si incontrano“.

Tra le mura del Palazzo sarà la bravura e l’esperienza del figlio Filippo a deliziare i palati dei genovesi, portando avanti l’idea di cucina di suo padre: “Una cucina raffinata ma allo stesso tempo semplice ed essenziale – racconta Edoardo Ferrera – accessibile a tutti, che torna alle origini, che racconta spazi, visioni e confini da me esplorati ma che sappia anche guardare al futuro”.

Related Articles

Stay Connected

63FansLike
84FollowersFollow
42SubscribersSubscribe
- Advertisement -spot_img

Latest Articles