Ha cucinato nei ristoranti stellati in giro per il mondo. Il tipico accento genovese, però, non lo ha mai perso. E forse è anche per questo che ha scelto di tornare nella sua città natale… con una nuova idea in testa e un progetto da lanciare. Perchè l’amore per Genova, come un accento, ti segue ovunque vai. Così lo chef stellato Edoardo Ferrera ha fatto ritorno a Genova insieme a suo figlio Filippo per lanciare la sua nuova startup: Ingenua. Il progetto, nato dall’incontro tra lo chef genovese e il gestore di Palazzo Imperiale Raoul Bollani, racchiude al suo interno diverse iniziative con l’intento di rivoluzionare il settore del food and beverage genovese.
“Il progetto Ingenua – racconta Raoul Bollani – È un contenitore di esperienze gastronomiche, con un obiettivo ben preciso: innovare guardando sempre alla tradizione. Obiettivo che diventa necessità, all’indomani del Covid. Ecco allora che Ingenua amalgama insieme a innovazione gastronomica e tradizione anche una buona dose di stupore: una sensazione che negli ultimi mesi si è persa, per ovvie ragioni. Il progetto ha già visto l’apertura di due locali di street food a Genova, ma il bello arriverà in autunno con l’apertura di un ristorante di alta cucina a Palazzo Imperiale tra arte e creatività. E poi aperitivi in barca, show cooking e molto altro: il progetto Ingenua prevede sorprese per tutti i gusti”.
“Sono tornato con l’idea di portare una mia piccola grande e personale rivoluzione gastronomica – spiega Edoardo Ferrera – non mi interessava aprire un locale e basta, il mio obiettivo è quello di aprire una finestra su un mondo“. Lo chef stellato non è tornato a Genova da solo: accanto a lui c’è suo figlio Filippo, che a 23 anni ha già collezionato diverse esperienze in vari ristoranti stellati di Londra, Roma, Lugano e Miami: “Condividere la cucina con mio padre è un onore e un’emozione – racconta Filippo – Lavoro in cucina da quando ho 16 anni, è un mestiere di fatica e sacrificio ma anche di grande soddisfazione. Oggi il mio più grande desiderio è quello di tornare a Genova, dove sono nato, per esplorare la cucina dei miei ricordi di famiglia: è importante partire dalla tradizione per creare qualcosa di nuovo e unico“.

Il primo atto del progetto Ingenua è stato l’apertura il 26 aprile di Baccicin – Acciughe & Pissa, in via di Scurreria 42r. Un’acciugheria, di fatto un angolo di street food, ma riveduto e arricchito con nuove formule di degustazione dell’acciuga, chiamato dai pescatori “pan du ma”: fritta (un classico), in un toast o in crostoni, in un hamburger o in un poldino, accompagnata da salsa verde o, perché no, anche da una salsa salmoriglio. Da provare l’AnchBurger: pane al nero di seppia, acciughe nostrane selezionate dai ragazzi di Creuza de Ma di Arenzano, fior di latte, melanzane e cheddar. Divertente poi l’idea dello Scupply: un supplì ripieno di scucuzzun – tipica pasta ligure rotonda usata nelle minestre – condito con pesto e formaggio San Stè. Chiude il viaggio nei sapori la Pissalandrea, “la tipica focaccia imperiese – ci racconta Filippo Ferrera, da sempre appassionato della storia della sua città – creata nel Trecento per l’ammiraglio Andrea Doria. La offriremo nella sua versione classica, con l’acciuga protagonista, ma anche in altre gustose varianti”.


Innovazione e sperimentazione trovano il loro punto massimo all’interno del secondo locale aperto da Ingenua. Dal genio di Edoardo Ferrera nasce così Sciûsci Zena, in via Tommaso Reggio 6r: a metà tra un angolo di street food e un sushi bar, il locale unisce l’esperienza del sushi alla tradizione genovese, inserendo all’interno dei classici bocconcini di riso giapponesi ingredienti tipici della cucina ligure, come la cima, il pesto, patate e fagiolini. “Proponiamo tre classici del sushi come uramaki, futomaki e futomaki fritti… ma in salsa genovese – spiega Filippo Ferrera – I futomaki fritti sono guarniti con i ripieni della nostra tradizione: cima, tomaxella, lattuga ripiena. Per uramaki e futomaki usiamo invece frittate, pesto fagiolini e prescinsêua, trippa, seppie e nervetti in insalatina”. E l’involucro del sushi, tradizionalmente costituito dall’alga? Filippo e suo padre hanno avuto un’idea anche per questo: “L’abbiamo sostituita con foglie vegetali di varie verdure, come soia o barbabietola”.

Ma è con Palazzo Imperiale che Bollani e Ferrera alzeranno davvero l’asticella, passando dallo street food all’alta cucina: “In autunno 2021, nelle sale dello storico Palazzo Imperiale di Piazza Campetto – annuncia Bollani – nascerà PrivileGio – Spazio Edo Ferrera, un ristorante dedicato all’alta cucina e all’arte della sperimentazione e dell’interpretazione delle emozioni. Lo spazio è ispirato al nome dal nobile poeta genovese del Rinascimento Gio Vincenzo Imperiale, che ha trasformato il Palazzo in rollo di classe superiore per poter ospitare papi e regnanti. Lo chef Edoardo Ferrera ha scelto proprio questo spazio per dare vita ad un luogo dove arte, cultura e cucina si incontrano“.
Tra le mura del Palazzo sarà la bravura e l’esperienza del figlio Filippo a deliziare i palati dei genovesi, portando avanti l’idea di cucina di suo padre: “Una cucina raffinata ma allo stesso tempo semplice ed essenziale – racconta Edoardo Ferrera – accessibile a tutti, che torna alle origini, che racconta spazi, visioni e confini da me esplorati ma che sappia anche guardare al futuro”.