Contro i danni da maltempo servono risorse per assicurare le colture e le strutture.
Una richiesta precisa quella di Cia Liguria che chiede di accelerare sulla ricognizione in corso per delimitare zona e quantificare il danno.
Una richiesta che arriva dopo i danni al Ponente Ligure e il confronto con l’assessore all’Agricoltura e vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana.
Cia chiede un intervento pubblico che metta a disposizione risorse per rendere accessibile e praticabile il ricorso alle assicurazioni per tutte le colture e per le strutture. “Da parte nostra metteremo tutto l’impegno e l’attenzione affinché le risorse si trovino a partire dall’attivazione della misura 5.2 del PSR che potrà venirci in soccorso per diffondere i danni alle strutture ma che non potranno agire sulla perdita di produzione – spiega Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria – In questo senso serve un’interpretazione che riconosca i danni alle colture poliennali come olivicoltura e viticoltura, laddove il danno imponga azioni straordinarie di manutenzione. Questo ciò che serve nell’immediato, compreso l’attivazione della norma di Protezione Civile e sulle calamità naturali, ma è evidente che occorre dare con urgenza una risposta organica e strutturale al problema. Inutile pensare di fermarsi alla sola ‘questua’ verso la Regione e/o il Ministero per ottenere qualche ristoro a fronte di danni che difficilmente troveranno le risorse per essere ripagati“.
La soluzione sarebbe quella di creare un sistema di protezione universale, con la partecipazione del sistema assicurativo, compagnato da una giusta quota di risorse pubbliche tali da rendere accessibile e praticabile il corso alle assicurazioni per tutte le colture e le strutture.
“Parlare di assicurazioni con le attuali condizioni – prosegue Aldo Alberto – è utopia per gran  parte del settore agricolo, in particolare per le nostre colture tradizionali che sconterebbero tariffe inavvicinabili anche in situazioni fino a ieri a basso rischio. Il problema va affrontato in una logica di previsione che, piaccia o meno, ci vedrà per un lungo periodo esposti a rischi molto gravi. Potrà essere poco popolare ma riteniamo vada messa in conto una sorta di assicurazione obbligatoria diffusa per tutti che in una logica solidaristica possa dare copertura a rischi che, come questo evento, potrebbero compromettere definitivamente il cammino di diverse aziende.
Il Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo Rurale prevede risorse per abbattimento costi assicurativi e risorse per fondi mutualistici. Cominciamo ad analizzare le diverse possibilità . Serve coraggio e responsabilità da parte di tutti. Non c’è più tempo per rinviare la soluzione dei problemi“.